La scuola “Vincenzo Fraschetti”

Scuola dell’infanzia “Vincenzo Fraschetti”

Un articolo del noto giornalista Ezio Nalli, pubblicato sul quotidiano La Provincia il 5 febbraio 2018, descrive a tutti noi la personalità dello scrittore cepranese, di cui  qui e   qui abbiamo  ricordato  l’opera letteraria rivolta soprattutto ai ragazzi. Ezio puntualizza, per chi ancora non lo sapesse, che la scuola dell’infanzia edificata in località Chiusa Grande (toponimo anch’esso legato alla storia antica di Ceprano)  ha un nome e questo andrebbe usato, in tutte le occasioni pubbliche e private.

Provate a scrivere sul motore di ricerca Google la frase “scuola Vincenzo Fraschetti Ceprano” e poi “scuola Chiusa Grande Ceprano”, noterete la differenza.

Ecco il suo appello, il suo primo gradito intervento nel nostro blog.

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In questi ultimi giorni si è parlato della probabile ristrutturazione del plesso di scuola dell’infanzia di Chiusa Grande. Sarebbe opportuno, forse, ricordare che il plesso, da molti anni, è stato intitolato ad un illustre cepranese, Vincenzo Fraschetti. La scelta non fu casuale, perché il Fraschetti è noto per essere uno dei più conosciuti ed apprezzati scrittori per l’infanzia, tanto da meritare il titolo di Andersen italiano. Egli nacque a Ceprano nel 1887 e si laureò in giurisprudenza, ma la sua passione era il campo letterario e giovanissimo cominciò a collaborare al Corriere dei piccoli, insieme a scrittori come Capuana, Ojetti e Fausto Maria Martini. Da qui iniziò anche la sua collaborazione con altri giornali e riviste e con la Rai. Ma la sua vena poetica si rivelò soprattutto nella letteratura per ragazzi, con una produzione di circa venti volumi tra romanzi, racconti, fiabe e anche opere teatrali. A metà 900 egli era considerato, in Italia e fuori, come uno dei più noti ed apprezzati scrittori per ragazzi, e presto gliene fu riconosciuto il merito con la consegna del premio Valdagno. Tra le sue opere più famose ricordiamo Topicchio e Spilletta, La diligenza delle 12 fiabe, Letto a due piazze, Senza sorriso, C’era, c’era, dunque c’era, I giorni felici, e tante altre. Opere teatrali sono due pantomime ed una commedia in tre atti ed un prologo, Fortunello trasmessa ripetutamente dalla Radio. Le opere di Vincenzo Fraschetti sono state tradotte in Danimarca ed in Svezia ed è stato uno degli autori scelti dagli insegnanti nei concorsi , nella sezione Letteratura infantile. È scomparso nel 1978. Tutta la sua arte si distingue per la delicatezza dei sentimenti, per la profonda umanità e per l’alto senso dei valori come la patria, la famiglia l’amicizia, ma anche l’amore per il suo paese d’origine che non dimenticò mai, dove spessissimo tornava e faceva lunghe passeggiate con gli amici più cari, e che ha omaggiato con tante liriche. Sarebbe quindi bello che si cominciasse a chiamare la scuola a lui intitolata con il suo vero nome, Scuola dell’infanzia “Vincenzo Fraschetti”.

Ezio Nalli, 5 febbraio 2018, quotidiano La Provincia

Nato a Ceprano il 2 febbraio 1942, insegnante di scuola primaria fino al 1996, Ezio Nalli ha coltivato fin da ragazzo la passione per il giornalismo, passione ereditata dal padre Francesco.

Con lui ha iniziato prestissimo la collaborazione con diversi quotidiani, fra cui Il Tempo, La Gazzetta ciociara, Lazio oggi, e con qualche emittente televisiva locale, come Gari tv.

I suoi articoli spaziano dalla cronaca alla politica, alla cultura, con un occhio particolare alla storia locale, di cui il padre era appassionato studioso e narratore (prossimamente vi racconterò un fatto cepranese di cui Francesco Nalli ha scritto negli anni cinquanta, giusto il tempo di tornare all’Archivio Storico di Frosinone).

È iscritto da sempre all’Ordine dei Giornalisti del Lazio, che nel marzo 2017 gli ha conferito un premio per i 50 anni di attività professionale.

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