Poker d’assi a Ceprano

1963-2023, sono passati sessant’anni  da questa istantanea (Studio Antonio Sbardella, Ceprano) che coglie il momento di tristezza. Nell’aprile di quell’anno era morto l’archeologo Amedeo Maiuri, legato a Ceprano da vincoli familiari e da feconde saturazioni “di letture di Omero, di Virgilio, di Orazio, di Cicerone”. Nel mese di giugno dello stesso anno veniva commemorato con una lapide sul muro della casa paterna, nel centralissimo Corso Vittorio Emanuele II della città vecchia.

Tra tanti parenti, amici, cittadini, sindaco, la foto ritrae lo scrittore Vincenzo Fraschetti, a sinistra con un giornale sotto braccio, lo sceneggiatore Dino Maiuri al centro in primo piano, la bellissima moglie Irasema Dilian, dietro di lui in abito bianco, che insieme ad Amedeo Maiuri formano un poker d’assi, a Ceprano.

IRASEMA WARSCHALOWSKA (in arte Irasema Dilian)

Attrice, nata a Rio de Janeiro nel 1924, esordì nel film del regista francese Marcel L’Herbier, Ecco la felicità, del 1940. Notata da Vittorio De Sica, la Dilian fu una delle studentesse di Maddalena… zero in condotta del 1940 e dove, con il primo pseudonimo di Eva Dilian, ebbe un successo grandissimo per un ruolo che divenne il suo: la privatista per eccellenza del cinema italiano dei telefoni bianchi; nel 1941 la Dilian interpretò la poetessa svampita di Teresa Venerdì, di nuovo per la regia di De Sica. Con il nome d’arte definitivo di Irasema Dilian, trova la consacrazione in Ore 9: lezione di chimica, sotto la regia di Mario Mattòli, quindi Violette nei capelli di Carlo Ludovico Bragaglia, I sette peccati di Ladislao Kish e Malombra di Mario Soldati del 1942, Fuga a due voci, ancora di Bragaglia del 1943. Nel dopoguerra recitò in Aquila Nera di Riccardo Freda del 1946, La figlia del capitano di Mario Camerini del 1947 e Il corriere del re di Gennaro Righelli del 1948. Sposatasi nel 1950 con Dino Maiuri, in seguito quotato sceneggiatore, si trasferì con il marito in Messico, dove girò alcune pellicole di grande successo. Nei primi anni anni sessanta la Dilian si ritirò dal mondo dello spettacolo, venendo a vivere a Ceprano, mentre il marito Dino Maiuri continuò la sua carriera di sceneggiatore. Dal loro matrimonio nacquero due figli, Coralla e Antonio. Irasema muore a Ceprano nel 1996.

ARDUINO MAIURI (in arte Dino Maiuri)

Arduino Maiuri, conosciuto anche come Dino, è stato soggettista e sceneggiatore di molte pellicole cinematografiche. Nato a Frosinone nel 1916, nel 1950 sposa l’attrice Irasema Dilian. Tra i suoi lavori più noti si ricordano Totò le Mokò, diretto da Carlo Ludovico Bragaglia, Napoli milionaria di Eduardo De Filippo, Botta e risposta di Mario Soldati, Barbagia (La società del malessere), diretto da Carlo Lizzani, Diabolik di Mario Bava e Banditi a Milano di Lizzani per il quale fu premiato con un Nastro d’argento nel 1969. Dino muore a Ceprano nel 1984.

VINCENZO FRASCHETTI

Vincenzo Fraschetti nacque a Ceprano nel 1887. È uno dei più noti ed apprezzati scrittori per ragazzi: valutazione sancita nel 1952 con la consegna del riconoscimento letterario italiano ‘Premio Valdagno: narrativa italiana’ con il romanzo per ragazzi Le cose più grandi di loro, nel quale si riaffacciano le vicende della Seconda Guerra Mondiale, dalle dure giornate della resistenza di Cassino all’avanzata delle truppe alleate su Roma dopo lo sfondamento della linea Gustav: tre ragazzi italiani entrano nelle vicende drammatiche di quei terribili giorni. Il libro è stato ristampato nel 2021 a cura dell’associazione ‘Cappella ferroviaria Pio IX’. Nel 1954 ottenne il ‘Premio Laura Orvieto’ di Firenze, per un volume di poesie Domenica, giorno di festa. Nel 1957 vinse il Premio della cultura della Presidenza del Consiglio e, nel 1960, è risultato vincitore del premio di narrativa indetto dall’Ente nazionale delle biblioteche con il romanzo Felicità a buon mercato. Tra le opere più significative di questo scrittore, ricordiamo: Topicchio e Spilletta, romanzo fiabesco vivo di fantasia, La diligenza delle dodici fiabe, che ha conosciuto diverse edizioni e ristampe nonché una traduzione in danese, dopo appena quattro mesi dalla prima edizione italiana. Oltre che in Danimarca, le opere di Vincenzo Fraschetti sono state tradotte anche in Svezia, con sei racconti del suo volume Le donne e l’amore. Altri suoi volumi sono: L’Italia dalla A alla Z, L’assedio di re Langiritolfo, Senza sorriso, Poggio a sole e poggio a vento, Il sergente John, C’era, c’era, dunque c’era, Ti narro ogni cosa, Paesi, paesi, paesi, Topi, piccioni e gatti, La sveglia di Messer Cecco, La luna nel pozzo o la felicità, I giorni felici, Gesù sulle strade, Storie belle ma vere, Letto a due piazze. Vincenzo muore nel 1978.

AMEDEO MAIURI

Amedeo Maiuri nacque nel 1886 a Veroli (in Ciociaria) da Giuseppe, che in quella città era procuratore, ed Elena Parsi. Nella casa di Corso Vittorio Emanuele a Ceprano Amedeo Maiuri trascorse l’infanzia. Dopo la separazione dei genitori fu affidato alle cure della nonna paterna e in questa casa mosse i primi passi. A Ceprano frequentò tutto il corso delle elementari; quindi il ginnasio presso il collegio scolopio Conti-Gentili di Alatri, poi per un breve periodo studiò da autodidatta di nuovo nella città paterna di Ceprano, quindi a seguito di esame fu ammesso nel liceo Visconti di Roma. Dopo la laurea in Lettere alla Sapienza, divenne ispettore al Museo nazionale di Napoli. Nel periodo tra il 1913 e il 1924 fu incaricato di una missione archeologica nell’Egeo, fondando ed assumendo la carica di direttore del museo archeologico di Rodi e sovraintendente agli scavi nel Dodecanneso. Rientrato in Italia, fu nominato, nel 1924, sovrintendente alle Antichità di Napoli e del Mezzogiorno, ed anche direttore del museo archeologico di Napoli. Durante la seconda guerra mondiale si prodigò per mettere in salvo le collezioni dai bombardamenti alleati, e cercò di salvaguardare gli scavi di Pompei da attività militari. Le quattro aree dove Maiuri fu particolarmente attivo sono: Cuma, con l’avvio del Parco Archeologico e delle esplorazioni subacquee, Pompei, con scavi, restauri di strutture, e la costruzione di nuove attrezzature ed impianti per visitatori, Capri, con le esplorazioni su Villa Jovis e Palazzo a Mare, ed Ercolano, dove gli scavi fecero riemergere l’intera città. Amedeo muore a Napoli, nel mese di aprile del 1963.

Ceprano, 10 marzo 2024

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